Giovanni Galassi, vecchia conoscenza dei padri fondatori, complice un anno di frequenza all'ISEF di Urbino prima di trasferirsi a Bologna, è il prototipo dello giuventino rompicoglioni, che non perde occasione per fare lo squillino perculatorio anche se si tratta di rimarcare il palo preso da Milito in allenamento. Si è sempre spacciato per romagnolo, nonostante avesse la macchina targata Bologna, il sangue emiliano e mangiasse una piadina alta tre dita che ricorda molto più una tigella, ma nonostante tutto è un bravo ragazzo. Fantacalcisticamente parlando, Giovanni ha giocato con noi in due distinti periodi, intervallati da un paio d'anni di sospensione. Non particolarmente ferrato sui calciatori di 15-16 squadre di serie A, ha sempre costruito le sue rose tirando quelli chiamati dal sottoscritto o da Diego Bettella, che - capita l'antifona - hanno iniziato a indurlo ad acquisti improbabili e costosissimi (tipo Ricchiuti a 50 crediti)!